Se, infatti,  ciò di cui i terapeuti energetici intendono occuparsi è la cura del corpo, allora sarà irrilevante il fatto che i suoi disturbi dipendano da uno squilibrio energetico o da qualsiasi altra causa, dal momento che lo scopo di tutte le medicine, da quelle più rozze e primitive alle moderne scienze mediche, resta quello di alleviare la sofferenza del corpo e combattere le patologie che su di esso si manifestano e si percepiscono. 

Se, invece, come in effetti dovrebbe essere, scopo delle terapie energetiche dovrebbe essere quello di riequilibrare un equilibrio turbato a livello energetico, è del tutto irrilevante continuare a descrivere e a fare riferimento alle ripercussioni che questo squilibrio produrrebbe sul corpo, dal momento che quest'ultimo dipende dal livello energetico ed è su questo, non sul corpo materiale, che il terapeuta energetico dovrebbe operare. 

Queste semplici osservazioni logiche mostrano, quindi, come le terapie energetiche che ancora oggi pretendono di collocare il loro fondamento in antiche tradizioni religiose sono in realtà ingenui e velleitari tentativi di compiere veri e propri atti medici (ossia di formulare diagnosi e curare le patologie secondo i principi delle scienze mediche moderne, ma senza averne conoscenze, competenze e abilitazione). Infatti, tutte si ritrovano costrette, per poter attirare l'attenzione di clienti e seguaci, a descrivere l'esistenza di collegamenti precisi tra il livello energetico e le patologie del corpo. Ne è prova evidente il goffo e grossolano tentativo di dare una qualche dignità scientifica al dogma dell'esistenza dei chakra, cercando di farli accettare alla mentalità occidentale come se si trattasse di  manifestazioni energetiche dell'attività di ghiandole o organi del corpo. 

 L'assurdità di questo atteggiamento è piuttosto evidente se si pensa a come sarebbe improponibile il tentativo di giustificare, per esempio,  l'esistenza della musica e i suoi effetti sugli ascoltatori descrivendo minuziosamente quali frequenze si producano istante per istante e quali effetti esse vadano a innescare all'interno del sistema nervoso e poi del corpo, sostenendo che la musica, immateriale e invisibile, troverebbe però un preciso collegamento a livello del padiglione auricolare e di innumerevoli strutture nervose e corporee in genere.  

Così come i chakra erano e restano simboli di una spiritualità legata a una precisa cultura storica e religiosa,  e non il corrispettivo energetico di parti del corpo umano, allo stesso modo la musica era ed è una forma di espressione artistica  e non una somma e un insieme di frequenze  che hanno precisi collegamenti con certe parti del corpo.