Riceviamo quotidianamente decine di richieste di informazioni e di iscrizione da parte di persone in difficoltà economiche o in condizioni di precarietà o disoccupazione lavorativa, le quali vorrebbero conseguire in fretta un diploma per poter esercitare la naturopatia, il counseling, il coaching, o per diventare “operatori olistici”.

La frequenza di queste richieste è allarmante e drammatica, e merita una risposta seria, e non la vendita di diplomi approfittando dell’evidente stato di bisogno e di debolezza dell’interlocutore. Per questo motivo l'accesso alle nostre scuole è soggetto a una rigida selezione delle candidature e ci costringe a rifiutare la maggior parte di esse: è ammirevole il desiderio di dedicarsi a una attività che ci appassiona, ma è inutile intraprendere questa strada se non si possiedono sufficienti risorse economiche, culturali, motivazionali.
Ci auguriamo, quindi, che i nostri soci, con il senso di responsabilità che li distingue, ci aiutino nel diffondere informazioni serie, chiare e rispettose della verità dei fatti, come le seguenti.


Non ci si iscrive a una scuola di naturopatia, counseling, coaching o di terapie alternative od “olistiche” solo perché si ama la natura e la spiritualità, si è disoccupati, o si vuole cambiare lavoro, e perché si è animati da spirito altruistico ed empatico. E’ un illusione, cavalcata e propagandata ad arte da persone e organizzazioni irresponsabili: sono più numerosi gli italiani che vogliono curare il prossimo con la naturopatia e le “discipline olistiche” (senza sapere che cosa siano realmente e a cosa mai possano servire) di quelli che hanno davvero bisogno di cure. Non è questa la strada facile e redditizia che le scuole del settore inducono a credere.
Per poter emergere rispetto alla massa di centinaia di migliaia di persone che ogni anno si illudono di trovare un facile sbocco lavorativo frequentando le scuole del settore (e dilapidando spesso i loro pochi averi), è necessario o essere persone straordinariamente motivate, con attitudine allo studio e all'apprendimento, di livello culturale superiore, particolarmente dotate in materia di comunicazione e di relazione empatica, oppure costruirsi una professionalità fasulla, come fanno i ciarlatani (che sono la maggior parte di coloro che operano in questo campo).
Da anni, per esempio, una scuola propaganda corsi “accademici” “accreditati dalla Regione” e con il riconoscimento legale dei titoli basato su accordi (privati, privi di valore legale) con una università privata spagnola, i cui titoli non sono legalmente riconosciuti neppure nel suo paese di origine (come ammette la stessa organizzazione spagnola), ma che questa scuola sfrutta ignobilmente per diffondere una pubblicità ingannevole.

Diventare professionisti nel settore è difficilissimo, e richiede una certa disponibilità economica (perché i primi anni sono difficilissimi), molti anni di studio di livello universitario, la padronanza di materie come la statistica, la metodologia della ricerca scientifica, la conoscenza della lingua inglese, per lo meno scritta (gli studi scientifici sono tutti in inglese), quella delle basi della biochimica, della psicologia e delle scienze della comunicazione.

La professione di consulente del benessere opera in un ambito diverso da quello sanitario, per cui iscriversi a una scuola che insegna la medicina olistica o quantistica, o a curare varie patologie con cure e rimedi naturali, significa non aver capito nulla e confondere la naturopatia, che è scienza del benessere, con la medicina naturale, che è scienza riservata ai medici.

La professione di consulente in naturopatia, nutrizione, erboristeria o di counselor, richiede ben altro impegno che la frequenza a corsi costosissimi e fondamentalmente illusori, ingannevoli e inutili, proposti dalla maggior parte delle scuole commerciali in circolazione.

Per diventare professionisti del settore occorrono anni di studio serio, individuale, su manuali per un totale di migliaia di pagine, perchè la quantità e la complessità delle conoscenze richieste non può certo essere garantita dalla  partecipazione ad alcune lezioni in aula nei weekend.
Quindi, non cadete nella trappola delle scuole che prospettano facili sbocchi lavorativi: una cosa è studiare materie che piacciono e appassionano, come l’alimentazione, l’erboristeria, le medicine alternative, la psicologia e il counseling e arricchire così il proprio bagaglio culturale; altra cosa, completamente diversa, è emergere in questo settore difficilissimo come professionisti seri, studiando e praticando per anni sulla base di un approccio e un metodo scientifico rigoroso, e non praticando discipline pittoresche e di moda nel mondo della New Age.

Non fatevi ingannare da false promesse. Pretendete dalle scuole che pubblicizzano queste professioni come nuovi sbocchi lavorativi o  come professioni emergenti e del futuro, che vi forniscano i dati ufficiali relativi alla occupazione lavorativa effettiva di naturopati, counselor e operatori olistici. Non solo non ve li forniranno, ma scoprirete che il loro numero è straordinariamente esiguo.