Le persone scelgono di seguire una dieta vegana per vari motivi,  ma il principale è quello di evitare la sofferenza animale, sul presupposto che tutti gli animali di ordine superiore siano da considerare esseri senzienti a differenza, per esempio, dei batteri o dei vegetali. Poichè, però, le forme di vita vegetali sono oramai considerate universalmente e indiscutibilmente forme di vita senzienti, e anzi dotate di più organi di senso degli umani, e con una vera e propria vita sociale, è caduta la possibilità di tracciare confini netti tra le categorie in base alle considerazioni che avevano animato i primi vegani, e ora la definizione esatta dei motivi che li distinguono dalle altre categorie di consumatori di alimenti si deve basare su differenze ideologiche e filosofiche, ma non sostenibili sul piano scientifico.

 Alghe, licheni, funghi, cereali, ortaggi, arbusti alberi, muffe, spore, organismi monocellulari, batteri, parassiti, animali e umani si trovano tutti a sopravvivere solo grazie a un delicatissimo equilibrio tra tutte queste forme di vita, e tale equilibrio, a sua volta, dipende dalla loro interazione con l’ambiente inorganico. Alcuni vegani si dilettano a esibire la loro conoscenza del fatto che la biologia oggi distingue tra diversi regni nei quali collocare, a differenza di quello animale o vegetale, batteri, funghi o muffe, ma con ciò dimostrando una concezione e una visione della vita molto ristretta e miope in quanto, a loro parere, solo gli umani  e gli animali senzienti, tra tutti gli esseri viventi appartenenti a tutti i regni,  sono degni di essere salvaguardati, mentre tutti gli altri esseri viventi, siano essi batteri, funghi, ortaggi o alghe, sono sterminabili a piacimento.  In termini più semplici, ciò significa che non può esistere una vita vegetale senza quella animale che la sostiene, e viceversa, e che tutto ciò che ci circonda è il risultato di questa interazione tra forme di vita più o meno senzienti e sostanze o fenomeni privi di vita come noi la intendiamo. 

Non solo i vegetali, ma anche i combustibili fossili non potrebbero esistere senza la decomposizione di forme di vita animali, così come nessun essere umano potrebbe sopravvivere senza il supporto fornito dal microbiota intestinale, insieme di forme di vita elementari, ma indiscutibilmente forme di vita. Che poi batteri, spore o funghi non appartengano al regno animale è assolutamente ininfluente ai fini di sostenere la tesi secondo la quale essi sono sterminabili e sacrificabili perchè "non senzienti".

Quindi, vivere la propria vita pretendendo di non sfruttare o utilizzare a proprio vantaggio ciò che altre forme di vita producono o fanno è assolutamente impossibile. Resta, quindi, del veganesimo originario, più che altro un messaggio importante di rispetto per tutte le forme di vita e l’ambiente, rispetto e cura che non è mai stato una "esclusiva" dei vegani, e che richiedono interventi che vanno ben al di là dell’adozione di una dieta alimentare o uno stile di vita vegano.