Alcune persone, che si definiscono di solito operatori olistici, ma anche counselor, naturopati e altri operatori del settore della salute e della medicina alternativa, ci rivelano come essi siano obbligati a versare annualmente la loro quota di iscrizione a una associazione, non come contributo volontario, o per aggiornamento professionale o altro, quanto semplicemente per poter esercitare legalmente la loro professione. 

Altri ci fanno sapere di essere legittimati a praticare perchè hanno frequentato appositi corsi abilitanti, gli unici che consentano di esercitare "legalmente". 

Altri ancora parlano di obbligo di  monte ore (in quantità molto variabili) o persino di obbligo di sottoporsi a decine di ore di tirocinio o di analisi individuali svolte coi docenti della scuola da essi frequentata, che permetterebbero loro di esercitare legalmente, o ci chiedono se le nostre scuole consentono l'accesso ad associazioni o Federazioni le quali, a sentir loro, consentirebbero di svolgere la professione previo versamento di apposita e cospicua somma di denaro per l'iscrizione (e da versare tutti gli anni per poter continuare ad esercitare). 

Le scuole serie in questo settore sono poche, e sono estranee a questo fenomeno. Ma è certo che è ancora troppo diffusa  la pratica commerciale e truffaldina di far credere "con artifici e raggiri" che sia obbligatorio (se non in forza di una legge attuale, almeno in forza di una legge che verrà) frequentare certe scuole anzichè altre, associarsi a certe associazioni di categoria, conseguire determinati titoli, essere in possesso di apposita tessera di appartenenza con tanto di numero di riferimento a un Albo, in modo da garantirsi una sorta di immunità contro la denuncia per esercizio abusivo professionale.
Di solito queste organizzazioni fanno riferimento alla fantomatica Legge n° 4 del 2013 sulle professioni non organizzate in Albi. Si osservi come la maggior parte di esse si limita a qualificarsi come scuola  che opera " ai sensi" della legge in questione, senza far sapere che essa non regolamenta nessuna professione e tantomeno impone l'appartenenza a certe associazioni per poter esercitare.

Troppi sprovveduti, anzichè denunciare questi comportamenti truffaldini, preferiscono pagare il pizzo, convinti che solo in questo modo essi possano davvero svolgere la loro professione nel rispetto della legge. A nulla vale informarli e suggerire loro di informarsi correttamente.
La forza di persuasione di queste organizzazioni è tale che molte di esse vivono e prosperano solo grazie ai cospicui e numerosi versamenti di quote di iscrizione " ai sensi della Legge n° 4 del 2013", senza offrire in cambio nulla, se non la finta garanzia di impunità nell'esercizio di professioni, spesso effettivamente abusive. Basti pensare ai casi di Coach e counselor che svolgono attività di psicoterapia, di estetiste ("operatrici olistiche") che somministrano diete e rimedi per patologie, di massaggiatori che credono di poter esercitare perchè la loro scuola è affiliata al CONI, ecc.

Come al solito, chiediamo ai nostri soci e a tutte le persone di buona volontà di aiutarci a combattere questi fenomeni indegni di un paese civile, e informare correttamente le molte  persone, spesso non  particolarmente abbienti, in modo che non sprechino il loro denaro nell'illusione di mettersi in regola con la legge. 

Per approfondimenti sulla invenzione di marketing degli "operatori olistici", cliccare qui:

https://www.uni-psi.it/articolo/operatore-olistico-un-ingannevole-sbocco-lavorativo