L’iridoscopio permette all’esperto iridologo, che è un naturopata o un medico specializzato in iridologia, di individuare e interpretare le diverse macchie, le sfumature di colore e la trama dell’iride.

Oppure: 

 La lettura delle macchie e delle modificazioni che compaiono sull’iride permette agli esperti della disciplina di rilevare eventuali alterazioni organiche passate o presenti. L’occhio dunque racconterebbe la storia clinica del paziente e fornirebbe indicazioni circa una eventuale patologia in atto, che può essere una semplice Infiammazione, ma anche una malattia cronica oppure un disturbo più importante.

Come la precedente affermazione, ci troviamo di fronte a una disarmante manifestazione di ignoranza e di diffusione di notizie false e tendenziose, le quali inducono a credere nell'affidabilità diagnostica di questa disciplina e nel fatto che un ragioniere (con tutto il rispetto per la categoria) che ha seguito un corso di iridologia in due weekend sia abilitato a formulare diagnosi al pari di un medico.

Innanzitutto, gli autori dell'affermazione non conoscono il significato del termine "metodologia" e lo utilizzano in sostituzione di quello di "metodo". La metodologia è lo studio dei metodi utilizzati e utilizzabili. L'iridologia, al massimo, è un metodo. 

In secondo luogo, è vero che molti sedicenti iridologi analizzano l'occhio alla ricerca di malattie, ma questo non ne fa un metodo diagnostico quanto, al massimo, un comportamento penalmente perseguibile. Una diagnosi, se rivolta all'individuazione di malattie, deve basarsi su evidenze scientifiche (che qui sono totalmente assenti) e deve essere effettuata dal medico.

Terzo punto: gli autori dell'affermazione mostrano di non sapere neppure distinguere tra le competenze di un medico e quelle di un "naturopata": solo un medico può formulare diagnosi al fine di rilevare la presenza di malattie. Se lo fa un naturopata, quest'ultimo commette il preciso reato di esercizio abusivo della professione medica.