La musica tonale, in particolare, può essere considerata come una rappresentazione dinamica delle condizioni primarie della vita: da un lato il bisogno di quiete, di tranquillità e di protezione simboleggiati dalla tonica, dall’altro la necessità di confrontarsi con la realtà, il bisogno di esplorare, la curiosità, la spinta alla conoscenza, espressi nel suo costante allontanamento. Questa “esplorazione” simbolica si è fatta, nel corso dello sviluppo dell’armonia classica, sempre più ardita, stimolando sapientemente l’incertezza dell’ascoltatore. Quando la melodia o l’intera struttura di un brano musicale si discosta da schemi prevedibili e usuali, l’ascoltatore ritorna alla condizione infantile di disagio che lo spinge alla ricerca di una base sicura: il ritorno a territori conosciuti (la mamma, nel bambino), e quindi alla sicurezza che allontana la paura. Come si può osservare, la teoria dell’attaccamento e il concetto di “base sicura” di John Bowlby spiegano in maniera semplice tutti i meccanismi  e i comportamenti della nostra vita. Le diverse combinazioni di ritardo e violazione delle aspettative acustiche causano stimolazione e tensione che troveranno appagamento con quel simbolico ritorno a casa rappresentato dal riconoscimento della tonica.

Dai nostri gusti musicali si dedica chiaramente il profilo di personalità di ciascuno: chi ama la musica prevedibile, sia essa quella barocca, impostata su schemi rigidissimi, sia gran parte di quella più commerciale moderna, anch'essa riconoscibile in strutture, tonalità, percorsi sempre uguali, è persona insicura, con bassa autostima, che ha scarso successo nella vita e ricerca solo sicurezza economica e conforto negli altri, rifuggendo da ogni cambiamento e novità. 

Al contrario, chi non sopporta il fatto di sapere già in anticipo come si sviluppa un brano musicale senza averlo mai ascoltato prima, chi cerca la sorpresa, la novità, l'insolito, anche nell'ascolto musicale, è persona tendenzialmente aperta a nuove esperienze, alla ricerca di conoscenza non effimera e superficiale, alla riflessione filosofica e alla condivisione di culture e di esperienze diverse.