Molte scuole di Naturopatia e discipline "olistiche" insegnano la diagnosi ispirata alla lettura del polso secondo l'antica medicina tradizionale Cinese, tibetana o quella ayurvedica, oppure la lettura dei chakra e dell'aura. Vi spieghiamo perchè l'utilizzo di queste pratiche può configurare un reato.

Queste tecniche appartengono alla storia della  medicina e all'antropologia,  e all'interno di questo loro significato possono legittimamente essere insegnate per arricchire la cultura personale di coloro che sono interessati a queste antiche pratiche filosofico-religiose.
Le scuole UNIPSI, infatti, ne illustrano le caratteristiche proprio per arricchire la conoscenza della storia della medicina dei loro allievi, ma solo a questo scopo. 

Tuttavia queste tecniche  non possono essere seriamente illustrate a un pubblico di persone prive di abilitazione medica, con lo scopo di applicarle all'interno di trattamenti terapeutici.


A prescindere dal fatto che esse non hanno alcuna validità, utilità e affidabilità scientifica, e che utilizzarle nella pratica clinica sarebbe come fare sacrifici agli dei dell'Olimpo, si consideri che esse sono soltanto antichi rituali che avevano significato simbolico all'interno delle antiche e rispettabilissime tradizioni culturali di migliaia di anni fa. Nessuna persona di buon senso può pensare di utilizzarle oggi in chiave diagnostica, e nessuno può utilizzarle per curare patologie.

Queste tecniche, infatti, si basano su rituali che coinvolgono e danno luogo a una valutazione assolutamente personale, soggettiva, non verificabile circa lo stato di salute della persona. Chiunque può affermare quello che vuole in base a tale valutazione personale la quale, tra l'altro, misura caratteristiche totalmente opinabili, impossibili da misurare e definire. 

Per esempio, che il polso "Pitta" sia caratterizzato dal fatto di essere "forte, preciso, deciso e saltellante",  è  chiaramente una fantasiosa descrizione, ma non seriamente utilizzabile nella pratica.
Anche in anni o decenni di pratica, la caratteristica "saltellante" di un polso non può mai essere definita in maniera affidabile, anche perché condizionata da innumerevoli fattori di cui il guaritore non ha neppure conoscenza.
E poi, in ogni caso, queste caratteristiche sarebbero  ricollegate a un ipotetico stato di salute alterato che non ha alcuna rispondenza con la realtà dei fatti, ma solo con schemi, modelli e categorie alle quali, in particolare i seguaci dell'ayurveda si dedicavano senza uno scopo concreto nella loro ossessiva ricerca di classificare tutto l'universo, come se questo fosse il modo per impadronirsi di suoi segreti. 

Nessuna malattia al mondo è mai stata diagnosticata nè può essere diagnosticata con queste tecniche, e il riferimento a "squilibri energetici" che solo il guaritore perceipisce rimanda subito a pratiche da ciarlatani, ingannevoli e ingenue. 

Raccomandiamo vivamente, quindi, a coloro che siano interessati a conoscere il significato di queste antiche tradizioni, di studiarle per quello che sono, e non certo come tecniche che vadano a sostituire la moderna diagnostica delle scienze mediche.

Ricordiamo anche che praticare qualsiasi tecnica a fini diagnostico-terapeutici da parte di chi non sia medico è un reato, e che anche insegnare a persone prive di abilitazione medica a praticare queste tecniche configura un preciso reato, ossia quello gravissimo di istigazione a delinquere, ossia all'esercizio abusivo della pratica medica (o, in subordine e in aggiunta, di abuso della credulità popolare), da parte di scuole e insegnanti.