Dal punto di vista psicobiologico, tutte le emozioni, positive o negative, sono riconducibili a una sola: la paura, perché è quella più strettamente legata all’istinto fondamentale della sopravvivenza. 

Le emozioni positive, come la gioia, il sollievo, la gratitudine, non sono nient’altro che la constatazione da parte del sistema neuro-ormonale primitivo che in quel momento non c’è da aver paura, che il pericolo è passato o non incombe su di noi, che non c’è dolore né timore che debba sopraggiungere, e così via. 

L’affetto e l’amore non sono emozioni o sentimenti positivi, ma sono istinti che ci spingono a costruire e rinsaldare legami a scopo di sopravvivenza. L’evoluzione ha dimostrato che è più utile per la sopravvivenza e la prosecuzione della specie cooperare anziché combattere, essere disponibili e altruisti anziché aggressivi, violenti ed egoisti. 

Ma non c’è un idea, un sentimento, un misterioso elemento spirituale che è stato infuso nella nostra coscienza e che si chiama amore: quello che chiamiamo così è solo il modo che abbiamo scoperto essere più utile, efficace ed efficiente per sopravvivere e progredire nel benessere.
Quello che si prova quando si ama è, in realtà, un insieme molto complesso di fattori che vanno dalla compassione al senso di accudimento e di protezione, alla tenerezza e al rimpianto per non essersi comportati meglio, al desiderio che l’altro o gli altri siano felici, ma tutto questo non è amore: è assenza di paura e di dolore relativi alla condizione dell’altro, che si unisce al sollievo di non doversi sentire in colpa o essere accusati di non essersi comportati sufficientemente “bene”, è sicurezza che, così facendo e comportandosi, gli altri saranno più facilmente predisposti a farci del bene anziché del male, è fiducia nel fatto che se rispettiamo la “regola aurea” e facciamo del bene agli altri, nel momento del bisogno essi ci aiuteranno come noi abbiamo fatto con loro.

Alla base di ogni nostra azione, emozione o pensiero, non c’è un”amore” disinteressato, c’è sempre e soltanto l’istinto e il bisogno primordiale di sopravvivere, creando le condizioni migliori perché questo accada. E poiché abbiamo capito che tali condizioni sono favorite dall’accordo e dalla cooperazione, abbiamo creato il mito dell’amore  e l’abbiamo inserito come elemento fondante delle relazioni umane e sociali. (Tutto questo è solo un accenno alla concezione psicobiologica del significato della vita che gli allievi più interessati troveranno illustrato approfonditamente nelle lezioni delle scuole di counseling psicobiologico). 

Quindi, tutti i sentimenti e le emozioni negative sono basati sulla paura e le emozioni e i sentimenti positivi emergono come reazione alla constatazione dell’assenza di paura.  Di conseguenza, l’energia di base è negativa e quella positiva è una energia di reazione all’assenza dell’energia di base. Per questo è così importante trasformare l’energia negativa in energia positiva, e non ostinarsi a voler eliminare o cancellare l’energia negativa, perché è solo da questa  (o meglio, dalla sua temporanea assenza in certe situazioni della vita) che può emergere l’energia positiva che ci aiuta a vivere.

"Estratto dalle lezioni di Counseling psicobiologico tenute dal dr. Guido A. Morina per la presentazione dei corsi europei certificati da Holistic Sciences Academy, Londra, ottobre 2019".