A questo proposito, informiamo i sedicenti biologi "nutrizionisti" che la legge regolamenta l’attività e istituisce l’Albo dei biologi, non quello dei biologi nutrizionisti: la qualifica di nutrizionista è una aggiunta puramente autoreferenziale che gli stessi biologi hanno adottato con una spericolata quanto astuta operazione di marketing. E' esattamente come se l'Ordine degli Psicologi deliberasse di aggiungere la qualifica di "counselor" ai suoi iscritti: ciò non comporterebbe l'esistenza di un Albo dei counselor e non attribuirebbe questa qualifica, in via esclusiva, ai soli psicologi.
Quindi, l'aggiunta del termine ""nutrizionista"  non attribuisce a nessuno che non sia anche medico il diritto di formulare diagnosi o di somministrare nulla,  neppure programmi dietetici, senza l’autorizzazione, il controllo e la preventiva diagnosi e valutazione delle condizioni fisiopatologiche del paziente, che solo il medico può effettuare. Nè questa qualifica che si sono dati autonomamente consente ai biologi di prescrivere o di suggerire l’assunzione di farmaci, rimedi, integratori, cure di qualsiasi tipo.


Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’attività di consulenza nelle stesse materie, e fondata su presupposti teorici, impostazione e scopi completamente diversi, insegnata nelle nostre scuole. Ciò perché è assolutamente contrario all’impostazione, al metodo, alle finalità del nostro insegnamento la presa in carico di un disturbo o di una alterazione dello stato di salute che comporti un intervento non sulla persona, ma sul disturbo stesso. I nostri consulenti in nutrizione o erboristeria si occupano di migliorare la qualità della vita della persona intesa nella sua globalità, e non hanno alcun interesse (se anche potessero e volessero farlo, e non vogliono farlo), a curare disturbi e patologie.