La ricerca scientifica ha accertato, senza particolare sorpresa e senza diffondere proclami miracolistici, che la sollecitazione minimamente dolorosa prodotta dall'infissione di aghi sulla cute produce una reazione sistemica che porta all'immissione in circolo di endorfine e altre sostanze con effetto analgesico e energizzante. In pratica, e specialmente su soggetti particolarmente suggestionabili, la tecnica agisce come placebo, con lieve effetto analgesico in svariate situazioni, senza peraltro produrre nient'altro che una attivazione neurovegetativa, e non certo la rimozione delle cause di una patologia. 

Ma quella descritta non è l'agopuntura: è semplicemente l'infissione di aghi sulla cute. L'agopuntura è una tecnica cerimoniale e rituale di antica tradizione orientale, il cui fondamento sta nella credenza dell'esistenza di meridiani energetici che solcherebbero energeticamente il corpo umano, non misurabili e non identificabili se non con un atto di fede, che consiste nell'infiggere aghi non semplicemente sulla cute, ma in punti specifici. Lo scopo non sarebbe quello di attivare una reazione fisiologica e neurovegetativa con immissione in circolo di endorfine, ma quello di andare a sbloccare e riequilibrare il flusso di energia vitale e universale dal quale dipenderebbe la salute dell'essere umano e curare, quindi, tutte le patologie di cui soffre. Peccato che questo sia un pio desiderio, e che tale dimostrazione non sia mai stata fornita. 

In altre parole, per aiutare la comprensione del concetto in tutte le anime semplici che si dilettano di fisica quantistica, oroscopi e medicine tradizionali per la cura del loro gatto, ciò che la scienza ha dimostrato non è l'efficacia dell'agopuntura, che resta una tecnica pittoresca priva di qualsiasi utilità (se non per il portafoglio di chi la somministra), ma dell'infissione di aghi, ossia di una tecnica invasiva utile per causare una minore percezione di dolore e disagio o malessere in un paziente, ma in maniera totalmente estranea alle prescrizioni dell'antica medicina tradizionale cinese e delle sue costruzioni magico-religiose.

Quello che la scienza ha accertato, quindi, oltre che l'agopuntura tradizionale non serve assolutamente a nulla, è solo un effetto scontato e di scarsa utilità clinica:  nell'infissione di aghi, questi vengono applicati sulla cute al di fuori del percorso dei meridiani e dei punti di agopuntura, e lo scopo di chi utilizza questa pratica è quello di procurare un effetto placebo , ossia, senza utilizzare farmaci, di produrre un lieve e temporaneo miglioramento della condizione di benessere. Nulla a che fare con meridiani, punti, fede nel Tao, Yin e  yang, sblocchi e riequilibri energetici, e tantomeno con la cura di qualsivoglia patologia.