Si può avere qualsiasi cibo che ci piace, in una porzione che ci sembra appropriata, senza sensi di colpa o vergogna, se si tratta di una scelta ragionata e consapevole. Gli unici che possono trasmettere colpa o vergogna siamo noi stessi. In definitiva, rivendichiamo  il potere di gestire come ci sentiamo riguardo al cibo e alla nostra relazione mente/corpo. Solo i bambini, gli incapaci, i malati non sono in grado di gestire le proprie scelte   e hanno bisogno della tutela o della guida autoritaria e insindacabile di qualcuno. Per questo, intuitive eating non è per tutti: per esempio, non è adatto a coloro che, pur adulti nel pieno possesso delle loro facoltà, hanno bisogno che altri dicano loro quali scelte devono compiere, perché non sono in grado di acquisire conoscenze e competenze e assumersi la responsabilità di esse.

 Sfortunatamente altri potrebbero provare a controllare anche le nostre scelte alimentari. Ma non si è costretti a seguire le regole di qualcun altro o a portare stress sulla propria alimentazione. Se un membro della famiglia giudica il contenuto del nostro piatto, si può cambiare argomento o dirgli che non sono affari suoi quello che mangiamo. E se qualcuno ci offre un pezzo di torta che davvero non abbiamo voglia di mangiare, basta rifiutare semplicemente ed educatamente: non è necessaria nessuna spiegazione. È il nostro  corpo ed è una nostra scelta.

Naturalmente, le cose non sono così semplici e la pratica dell'intuitive eating richiede competenze che si acquisiscono solo studiandola a fondo all'interno d'un programma di  formazione come quello offerto dalla  Scuola di nutrizione e dietetica erogata da Accademia di Scienze naturopatiche e certificata da UNIPSI.