Tutti i rimedi floreali di Bach sono ricavati attraverso la procedura dell’immersione in acqua di fonte. Ma l'acqua di fonte è anche, di per sè, uno dei trentotto rimedi di Bach, dal nome di Rock Water. 

Quindi, come fa osservare il prof. Ivan Gormalu del Dipartimento di Scienze olistiche dell’Università di San Pietroburgo, non è possibile affermare che gli effetti dei rimedi di Bach siano dovuti ai fiori di cui sono composti, dal momento che essi non sono somministrati isolati, ma sempre e comunque insieme a Rock water. Di conseguenza, niente esclude che il solo Rock water, ossia l’acqua di fonte, sia il responsabile di tutti gli effetti benefici di questi rimedi, senza il quale, comunque, essi non potrebbero esistere, e quindi nemmeno produrre effetto alcuno.

La notizia, sconvolgente, è in grado di rivoluzionare tutta la floriterapia di Bach perchè dimostra inequivocabilmente che quelli di Bach non sono rimedi floreali, ma sempre e comunque rimedi basati sulla memoria dell'acqua, che lo stesso Bach considerava di per sè terapeutica al punto da dedicarle un posto tra i suoi rimedi.

Ora, per opera della dr.ssa cilena Rosaria Rubiranza, si sta cercando di riportare alle origini il significato di questi rimedi, trasformandoli in Elisir di fiori di Bach, ossia privandoli della componente dell'acqua di fonte, la quale disturba l'emersione degli effetti terapeutici del rimedio. Il dr. Bach, stesso, come noto, vietava l'uso di più rimedi contemporaneamente ad eccezione di quello da lui stesso elaborato, ossia Rescue remedy, proprio per evitare interferenze energetiche. 

Il problema, secondo la ricercatrice cilena, si può oggi risolvere tramite la produzione di elisir, ossia di rimedi a base di fiori di Bach ma privi della componente interferente di Rock water. Il procedimento si basa sul trasferimento energetico della loro energia a un materiale inerte (il sale prelevato dal deserto di Atacama in Cile, dove non esiste vita da milioni di anni) a seguito di pratiche di meditazione che evitano il contatto dei fiori sia con il corpo umano, sia con l'acqua di fonte. 

I fiori, semplicemente appoggiati sulla superficie del deserto di sale, in orari e giorni prestabiliti secondo influenze geomagnetiche e astrologiche, trasmettono la loro informazione terapeutica al sale sottostante, che viene raccolto senza contatto manuale, opportunamente macinato e ridotto in microgranuli da assumere quattro volte al giorno.

Secondo la ricercatrice cilena, gli effetti dei fiori sono così amplificati, ma , specialmente, si evitano i fenomeni di inefficacia della cura dati dall'interferenza di Rock water, particolarmente evidente in persone che vivono situazioni di inquietudine e di preoccupazione per il futuro (https://www.naturopatiaheilpraktiker.org/).