I fiori di Bach  sono sempre più utilizzati da personaggi senza scrupoli (la cui unica attenuante è un indubbio deficit delle facoltà intellettuali e delle risorse culturali che hanno a disposizione), per la cura di tutte le malattie, proprio perché si fondano sul principio magico e infantile secondo il quale un rimedio non va valutato per gli effetti che produce in maniera verificabile, ma solo per quelli suggestivi che ha prodotto su se stessi o su qualche parente o amico.

Si tratta della negazione di cinque secoli di progresso dell'umanità verso l'uso equilibrato della razionalità nella gestione della nostra vita, per regredire a uno stadio intellettuale tipicamente infantile e a una mentalità superstiziosa medioevale che sicuramente farebbe felici molti storici e antropologi.

Notoriamente, i fiori di Bach costituiscono uno strumento ingannevole e illusorio per approfittare della credulità popolare sulla base del principio New Age secondo il quale tutto può essere utilizzato, purché funzioni.

Segnaliamo ai nostri lettori la scoperta delle "qualità dell'anima   e l'individuazione del principio transpersonale, genio del rimedio presente in ogni fiore di Bach", che consente legittimamente di evitare di giustificare la cura di malattie con i principi fissati dal codice deontologico medico e con il riferimento a ricerche cliniche circa l'affidabilità e l'efficacia dei rimedi.

Ora si possono curare malattie gravi, come Sclerosi multipla, Parkinson, depressione, paralisi, cancro, AIDS ecc., senza bisogno di dimostrare la validità scientifica della terapia, ma facendo solo riferimento ai principi religiosi e filosofici che le sorreggono e alle esperienze personali di medici e pazienti. Un grande passo avanti per l'umanità.

Invitiamo a leggere con attenzione l'articolo pubblicato dal prof. Paolelli, in http://www.medibio.it/uploads/pubblicazioni/amif/MBAMIF03_03.pdf,  il quale sarà sicuramente lieto di spiegare a tutti i malati di malattie di qualsiasi tipo, e ai loro parenti e amici, come i fiori di Bach possano essere utili nella cura di patologie, anche mortali.