"Non bisogna pensare che noi uomini intelligenti siamo immuni alla sottile malìa con cui le piante manipolano gli animali. Anzi. Prendiamo il caso dei peperoncini. In particolare pensiamo ai "capsicofagi", coloro che mangiano regolarmente peperoncini interi piccantissimi, alternandoli ritmicamente ai bocconi del loro pasto. Una "razza" che è presente in ogni parte del mondo, assuefatta all'alcaloide capsaicina che induce dipendenza. 


Quando il corpo percepisce il dolore sulla lingua dà il via libera a una cascata di segnali che arrivano al cervello che, per alleviare la sofferenza, produce endorfine, un gruppo di neurotrasmettitori dotati di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina, ma molto più potenti.
La sensazione di benessere delle endorfine induce dipendenza ed è la chiave per capire l'arcano potere del peperoncino, di cui ogni anno vengono selezionate dall'uomo varietà sempre più piccanti.

La teoria di Mancuso è che così come hanno fatto molte altre piante, produttrici di sostanze che inducono dipendenza, anche il peperoncino si è affidato alla chimica per legare a sé il più potente e versatile dei vettori umani: l'uomo. “ La  capsaicina infatti, a differenza di altri alcaloidi, ha un'azione esclusiva sugli umani e non su altri animali", racconta il professore. "Se la mia teoria circa la condizione di schiavitù in cui l'alcaloide ha ridotto noi mammiferi capsicofagi può non convincere, basta farsi un giro in una delle mille fiere del peperoncino che ogni anno si allestiscono in ogni Paese del mondo, in cui i capsicofagi vanno a caccia delle nuove varietà di peperoncini più piccanti, studiando la composizione di salse con nomi da film horror o apocalittici, indossando berretti con stampata la formula della capsaicina. Alcuni se la fanno tatuare persino sulla gola, indossando magliette con la scritta "Pain is good! (il dolore è buono)". Se non è dipendenza questa! La strategia che questa specie ha messo in atto per rendere dipendente l'uomo e metterlo al suo completo servizio le ha permesso in pochi secoli di diffondersi sull'intero pianeta. Un'avanzata unica e incontrastabile, alla conquista dei più remoti luoghi della Terra. Nessun altro vettore animale avrebbe potuto fare nulla di simile in così breve tempo".