Dell'itterizia: iI pesce che si chiama Tinca messo vivo nell'ombelico, finché esso muoia, reca pure un gran sollievo. 

Dell'epilessia: il piccolo osso del cranio di un'impiccato è del tutto ammirevole; e dico di un'impiccato perché tutti gli impiccati vengono sorpresi dall'epilessia nell'agonia, allorché lo Spirito Vitale rinchiuso, cercando qualche uscita, è soffocato.
Lo si può esibire (per strofinio sulla fronte) all'inizio del parossismo o con la luna crescente.

Le parti vergognose dell'uomo: le fave rappresentano ingenuamente tali parti e principalmente la punta, per tale ragione sono state indicate da Pitagora "La farina delle fave serve molto" per calmare le infiammazioni che si producono in tali parti.

Il seme di ginepro giova grandemente a coloro che sono posseduti dagli spiriti maligni

Queste perle di saggezza naturopatica sono tratte dal Trattato di Crollius sulle "Segnature", e fanno parte a tutti gli effetti della tradizione della medicina cosiddetta naturopatica.

Ci si chiede per quale motivo la tradizione che fa riferimento, per le cure mediche, alle segnature, faccia oggi sorridere o inorridire per la sua assurdità persino i naturopati amatoriali e gli operatori olistici, mentre i punti di agopuntura, i chakra, i rimedi omeopatici e le energie veicolate tramite il reiki debbano essere prese seriamente in considerazione dalle scuole di Naturopatia tradizionale, e insegnate a migliaia di ingenui creduloni. 

Certo, inserire una tinca viva nell'ombelico di qualche malcapitato seguace delle medicine alternative è molto più laborioso che porre le mani sulla sua zona dolente  per trasmettere energia universale, ma è ovvio, per le persone di buon senso, e di almeno media cultura e intelligenza, che sono i significati di queste affermazioni che devono essere presi in considerazione, e non gli insegnamenti presi alla lettera. 

Altrimenti, si rischia di curare le malattie con pratiche superstiziose medievali, causando danni e calpestando secoli di progresso umano in nome della "libertà di cura" e dell'omaggio alle tradizioni del passato. Ignoranza e stupidità non sono sinonimi di libertà.  Tutti questi sono esempi di ignoranza umana, non colpevole all'epoca, ma molto colpevole oggi, dal momento che alla luce del progresso scientifico siamo in grado di riconoscere la stupidità di un utilizzo letterale di queste credenze per la cura di patologie da parte dei moderni operatori olistici e naturopati amatoriali.