Il coaching, più che una professione autonoma (non esiste in nessuna parte del mondo un percorso formativo universitario e abilitante la professione), è un insieme di tecniche di comunicazione, di problem solving, di assistenza nella ricerca di realizzazione di obiettivi specifici, le quali fanno parte, da sempre, del patrimonio di risorse e strumenti che ogni professionista del benessere utilizza nella relazione d'aiuto. I coach sono sempre esistiti in ambito sportivo o in quello aziendale, dove si sono sempre chiamati "formatori".

Le tecniche di coaching sono utilissime ed efficaci perchè insegnano al professionista come gestire al meglio il rapporto col cliente ma, in sè, non permettono di avviare una professione autonoma e redditizia come si vuol far credere. 

Da qui a farne una professione autonoma, infatti, in mancanza del supporto teorico e metodologico di discipline per la promozione del benessere come il counseling, la naturopatia, la consulenza erboristica o nutrizionale,  e senza una competenza di tipo universitario in scienze della comunicazione, psicologiche o psicobiologiche, è praticamente impossibile guadagnarsi da vivere come coach. Quanti coach conoscete, e quante persone conoscete che si sono rivolte a un coach?

Eppure, innumerevoli personaggi dotati di curriculum che farebbero sfigurare un Premio Nobel, si affannano a proclamare che i loro corsi avviano gli entusiasti e ingenui allievi a una professione redditizia, facile e sicura, rapidamente, senza particolare impegno: basta seguire da spettatori alcune conferenze altamente motivanti di questi coach, e leggere alcune dispense di poche pagine: è fatta! 

Ognuno di questi personaggi vanta decine di migliaia di coach entusiasti da essi formati, e le foto da essi pubblicate mostrano classi che sembrano raduni di fan di Vasco rossi negli ultimi concerti.

Se davvero il coach fosse una professione così importante e così diffusa, i coach dovrebbero già essere, sommando gli allievi di queste scuole e di questi personaggi, alcune centinaia di migliaia, molto più numerosi dei medici o degli psicologi, mentre quelli  in cui ci imbattiamo sul web sono perlopiù dilettanti allo sbaraglio che vendono le loro superficiali competenze mescolando qualifiche di coach, lettore di tarocchi, floriteraputa e l'onnipresente "naturopata certificato".

La formazione è un impegno serio, per nulla facile e per il quale nessuna persona seria proclama e garantisce straordinarie opportunità di lavoro: queste ultime ci sono, naturalmente, ma richiedono, oltre a qualità personali che non tutti possiedono,  ben altro impegno e ben altra serietà e competenza da parte di coloro che pretendono di insegnare una nuova professione.